Wednesday, May 31, 2006

Echi

Perfezioni fiamminghe,echi provenzali,memorie mediterranee. La mostra romana su Antonello da Messina , irripetibile , regala momenti di grande emozione. E c'e' di piu'. Ogni volta che esco da un museo, totalmente immerso in cio' che ho visto, realizzo che ad aspettarmi all'esterno c'e' la citta', o meglio, c'e' una citta' che amo. Ed e' un'emozione ancora piu' forte. Roma mi ha regalato un altro "perfect day". Questione di luce, forse, di suggestioni antiche, di monumenti vivi, di persone reali. Forse di un buon piatto di rigatoni,chissa'.
Giornate che regalano anni di vita...

Saturday, May 20, 2006

Pizzata condominiale 2006



Nella geografia della cultura culinaria regionale non va certo dimenticata la pizzata condominiale che si svolge annualmente alla "Corte della cavalla", elegante podere ristrutturato sito nella ridente Coviolo. Grazie alla generosita',al senso di affiatamento e alla voglia sfrenata di gossip dei residenti, ogni estate il simpatico porticato si riempie di una lunga tavolata dove abbondano lambrusco e buon cibo ; teglie di pizza di ogni foggia e condimento vengono esibite con orgoglio dalle operose "sdore" per soddisfare l'appetito dei piu' esigenti condomini. Il meglio, ovviamente, e' il parlare male degli assenti, condito ogni anno da nuovi e piccanti aneddoti (in cui ahime' si finisce spesso con il ricordare come - ogni volta che uno va in bagno a fare pipi' - tutti gli altri ne sentano l'inconfondibile rumore) . Esiste, per cosi' dire, una sorta di "intimita' condominiale" che permette a tutti di sapere di tutti, in una rassegnata e consapevole mancanza di privacy che porta in ogni caso a godere di una salutare confidenza familiare. E questo rende l'appuntamento estivo un bel modo per stare insieme, lontano da inimicizie, rancori e beghe che ogni riunione condominiale (dai tempi di fantozziana memoria) genera inevitabilmente. Volemose bene. Il tema di quest'anno ? L'ultima cena. Anche gli amici Galvani se ne vanno, traslocando in quel di Quattro Castella . Sono dispiaciuto, certo, ma non piu' di quando il distacco lo avvertii dal punto di vista emotivo, un paio di anni fa. Pazienza, le amicizie vanno e vengono, come le stagioni...e le teglie di pizza.
A' la prochaine !

Wednesday, May 17, 2006

Nabucco made in Japan


Lo so. E' eccessivo,grottesco, a volte perfino irritante. Il cinema di Peter Greenaway, intriso di ossessioni sempre in bilico tra amore e morte, e' fondato sulla elaborazione estetica più che sul montaggio: il risultato, algido ed inquietante, non può lasciare comunque indifferenti .Cosi' come il suo "The pillow book", dove affronta tematiche sesso/scrittura e corpo/superficie da iscrivere. Tra gli interpreti il meraviglioso Yoshi Oida, ora regista di un curioso Nabucco in scena al Teatro Comunale di Bologna. Le prove generali evidenziano subito un impianto scenico molto semplice, in cui il coro viene sistemato su anonime gradinate dandogli un aspetto di spettatore anziche' di protagonista. E' come se gli esuli ebrei, schiacciati dal re Nabucco, fossero testimoni della loro tragedia, aspettando un futuro intriso di speranza e di fede nel loro Creatore. E immediatamente compare,su di un picccolo quadrato sospeso a mezz'aria, il nome divino Jehova. Il Dio degli ebrei (che non ha cambiato nome ne' sostanza) si palesa attraverso l'immagine classica di un occhio scrutatore,che diventa pero' l'occhio di persone di razze,sesso ed eta' diverse, come a sottolinearne l'universalita' e la capacita' di accogliere le sofferenze di tutto il genere umano anziche' di un solo popolo. C'e' una religiosita' molto raccolta in tutta l'opera, attraverso l'uso di simboli e movimenti mirati,semplici e mai banali,molto lontani dal luogo e dal tempo della narrazione ma non per questo stonati o privi di fascino. Cosi' durante il coro piu' famoso della storia della lirica, il "Va pensiero", un uomo seminudo si trova davanti ad una piccola cascata d'acqua al centro della scena, e i suoi movimenti sono lenti,dolorosi,raccolti, come se l'acqua potesse purificare i peccati del popolo. In questa suggestiva cornice i costumi svolgono la parte migliore: garze e lini , a volte coloratissimi, formano vere e proprie architetture in cui i protagonisti (non sempre a loro agio) aquistano maggiore spessore e dignita'. Tra gli interpreti Susan Neves appare unica e irraggiungibile. La sua Abigaille e' assolutamente perfetta e credibile, la voce da soprano drammatico centra acuti e registri gravi con una facilita' disarmante. Il resto del cast, a parte una Julia Gertseva interessante nel ruolo di Fenena (vista l'anno scorso nel Boris del Maggio Fiorentino), e' un po' sfuocato tra alti e bassi, con una sostituzione durante il primo atto di uno dei cantanti per motivi di indisposizione. Caldi applausi e pubblico conquistato da un Nabucco insolito, forse misterioso e lontano, ma pieno di raccolto misticismo e intensita'.

Thursday, May 11, 2006

Spot the difference !
















Che cos'hanno in comune queste due foto ? Ovvio, che l'impiegata Valentina dorme in ufficio almeno quanto il sottoscritto a letto !

Monday, May 08, 2006

Medole val bene una ..cena

Fare il muratore non mi si addice. Non e' tanto la fatica, ma il sentirsi incapaci. In tutto. Serve allora concentrarsi su tre cose: 1) in una bella giornata di sole, nonostante la fatica si avverta anche in termini di calore e arsura , ci si puo' trovare la pelata abbronzata, con un notevole risparmio sulle lampade abbronzanti 2) la coscienza puo' essere gratificata sapendo di essere impegnati in una nobile impresa ( "c'ero anch'io !") e fa sempre bene essere testimoni oculari della fratellanza mondiale 3) della serie "volgi l'occhio al premio", la serata si e' conclusa magnificamente con una cenetta a base di tigelle chez Pasquini, talmente appagante da ricompensare qualsiasi sforzo speso durante la giornata di lavoro.
E allora grazie, di cuore, a chi ha reso possibile un simile progetto... e grazie a chi pensa anche allo stomaco !!