Thursday, September 25, 2014

cantanti eunuchi e produttori malandrini

Riassunto delle puntate precedenti : Visto il mio recente infojamento verso il repertorio dei grandi castrati (Farinelli, Caffarelli, Velluti, Senesino & co), e rimanendo stupefatto dai risultati vocali di quelli che oggi potrebbero essere definiti "soprani artificiali" non avendo subito l'evirazione (o come si usava in passato falsettisti, ora piu' che mai riduttivo visto i controtenori emergenti), ecco che un festival barocco dedicato ai "tesori recuperati" -nonostante la distanza (Ascoli Piceno)- poteva rappresentare una ghiotta occasione per il sottoscritto. Non solo il titolo in programma era interessante, Catone in Utica del napoletano Francesco Antonelli Torres su libretto di Metastasio, ma la locandina prometteva lo svolgimento dell'opera in una cornice settecentesca: vivande, vettovaglie e tavoli da gioco in piena e sfarzosa festa barocca . La presenza del SOPRANO EVIRATO Ginevra Di Nicola ne garantiva non solo la direzione artistica , ma anche una sua performance nel ruolo di Giulio Cesare. Pare che la voce della signora (signore ? oddio..., forse con organi genitali spontaneamente abortiti o non sviluppati e successivamente rimossi ??) sia - a detta sua - una cosa unica al mondo, qualcosa che non ha eguale nel panorama controtenorile. Cosi', dopo tanti ascolti di Scholl, Fagioli, Cencic, Daniels,Jaroussky, non rimaneva altro che ascoltare Ginevra...purtroppo su You Tube rimane solo una sua intervista antecedente al festival, in cui viene spiegata la preziosita' della serata capace di rifulgere non solo grazie alle famose arie di bravura ma anche dalla possibilita' dei presenti di spostare il loro interesse -magari durante i lunghi e noiosi recitativi - verso la parte ludica (tavoli da gioco e cosi' via). Si promette una grande cena servita da camerieri vestiti in abiti settecenteschi in cui i commensali possano anche riscoprire i sapori di pietanze dell'epoca (immagino grandi piatti di selvaggina ). La voce di Ginevra, sempre grazie alla sua intervista, appare pericolosamente simile a quella di Vladimir Luxuria, ma viene garantito che alla base esiste un intervento chirurgico di rimozione di alcune corde vocali (onestamente non si capisce bene il meccanismo, ma su certi argomenti si preferisce sorvolare... la morbosita' su certe cose davvero non esiste almeno in ambito maschile !!). Morale della favola : biglietti venduti su Vivaticket, pubblico proveniente da diverse regioni d'Italia, specialisti di musica barocca perfino dall'estero, prova generale andata in scena nonostante difficolta' di ogni tipo (non ultimo una costumista costretta a pagare lei stessa certe stoffe per abbellire i costumi previsti dalla produzione, cosi' come si legge dall'articolo di Lenoci apparso sulla rivista Opera , e un direttore d'orchestra costretto a ricevere dalla produzione solo parti del materiale musicale "concesso" per intero solo appena prima della generale). E qui sta il bello : cito testualmente "...il soprano evirato Ginevra Di NIcola ha evidenziato problemi nella memoria dei recitativi ed un dubbio gusto vocale nelle arie; le note scritte non le sa e quelle non scritte non le ha ed il resto si commenta da solo". Ma qui il mistero si infittisce: durante la prova generale il produttore comunica a Vivaticket che lo spettacolo era annullato per colpa di un'indisposizione di Ginevra, che nel frattempo stava cantando senza problemi di salute alla generale...tutto a gambe all'aria, senza nessuna ulteriore spiegazione. Nessuno e' stato pagato, cast e ovviamente staff tecnico, nessuno si e' reso disponibile per un plausibile chiarimento, Sindaco di Ascoli in primis che ha concesso il teatro per due settimane in concessione (giustamente Lenoci si domanda "a spese di chi ?"). Tutti dileguati nel nulla, senza spiegazioni logiche o professionali da parte del soprano evirato e dal produttore. Altro che fagiani, tavoli da gioco, pubblico vestito con abiti settecenteschi, una benemerita bufala ad opera dei due malandrini. Povera Ascoli, e detto tra noi, poveri turisti stranieri gia' pronti ad assaporare un lavoro oramai pronto e misteriosamente cancellato...e ahime', poveri anche noi che rimaniamo orfani della voce sovrannaturale di Ginevra, unica al mondo, che forse mai piu' nessun teatro visto l'accaduto si sentira' di commissionare...rimane la sua inquietante intervista che pecca di presunzione e superbia come non mai e rimane un conto da saldare anche alla rivista Opera per la promozione !!! Ma soprattutto, ora piu' che mai, povera Italia...

0 Comments:

Post a Comment

<< Home