Saturday, September 22, 2012

paolino ngorongoro mangiasabbia

Paolino Ngorongoro Mangiasabbia e' lo squisito nome d'arte di un masai tanzaniota di nome Samuel. Conveniunt rebus nomina saepe suis (spesso i nomi sono appropriati alle persone/cose cui appartengono), dicevano gli antichi romani, e chissa' chi ha avuto l'idea di affibbiarlo proprio a lui. Professione bodyguard del Samaki Lodge (Zanzibar),garantisce sicurezza e protezione contro leoni e serpenti all'interno della struttura ( !!!) ; Paolino mi confessa pero' di essersi addormentato una volta che era al pascolo con la sua mucca, e al suo risveglio di avere visto un leone che se la stava tranquillamente sbranando. "Gli ho lanciato il mio bastone", dice in perfetto italiano con aria trionfante, "colpendolo sulla spalla e facendolo fuggire". Purtroppo la cosa non e' altrettanto vera al di fuori del muretto che delimita il lodge.. La percezione di essere pesciolini indifesi in una vasca di piranas e' fortissima: la crisi genera meno turismo, di conseguenza i pochi villeggianti che si avventurano solitari sulla bianchissima spiaggia vengono letteralmente presi d'assalto da un numero spropositato di beach boys che iniziano le loro contrattazioni. I nomi sono fantasiosi (Faustino Coppi, Enzo Ferrari) e le escursioni proposte sono meno care e piu' complete di quelle offerte dal resort. Purtroppo la loro insistenza, e la percentuale di uno (io) a sette (loro) genera fastidio, insofferenza e spesso anche irritazione. Sia chiaro, so bene dove ci troviamo, e che il sig. Palumbo (the president !) ha creato una struttura che non solo e' un vero gioiello nel nulla piu' totale ma che ben poco ha che fare con le baracche circostanti e dalle persone povere che le abitano. Il problema e' che io non posso e non voglio salvare il mondo: sono arrivato in Africa pieno di medicine (il medico si e' domandato se era arrivato Babbo Natale), di penne per i bambini delle scuole, la maglietta da regalare ai masai, ho comprato ai loro mercatini ciotole gioiellini e cianfrusaglie varie, mi sono lasciato riempire di spezie nel loro mercato di Stone Town, ho comprato perfino il CD con la canzone di Jambo Buana (vero incubo sonoro ), oli essenziali, oggetti in ebano, tshirt ricordo,ecc.ecc. insomma, mi sono comportato come un bravo e responsabile turista italiano, ma per carita', non posso salvare l'economia dell'isola !!! Cosi' si rimane confusi di fronte alle spiegazioni di Palumbo da una parte e di chi - italiano - ha deciso di trasferirsi forse per sempre sull'isola. Che il "Presidente" sia un uomo molto attento ai suoi interessi e' piu' che legittimo, ma su come stia realmente impegnandosi per dare una mano ai locali questo rimane spesso nebuloso. Grandi foto alla reception lo vedono impegnato nell'ospedale zanzibarino insieme a personalita' locali, il suo resort da' comunque da mangiare a tanti dipendenti tutti rigorosamente scelti sul posto (ad eccezione del dottore, di una responsabile contabile e di un improbabile animatore calabrese- insegnante di kite surf- che parla un italiano peggiore dei masai presenti). Ok, torniamo all'isola delle spezie...cardamomo,vaniglia,lemongrass,lang lang,cannella e soprattutto chiodi di garofano, tutti presenti in bella vista a riempire le tasche dei turisti affascinati dalla visione di un pezzetto di Africa vera, di quelle con le case in terra, di bambini poco vestiti,di polli anoressici che razzolano nel rusco, di banani enormi e palme da cocco alte come grattacieli. Africa che vuole infilarsi anche nelle serate di animazione del resort, dove gruppi di danzatori snodati ed atletici fino all'inverosimile si esibiscono in danze tribali e propiziatorie. L'arrivo del pitone nella parte finale dello spettacolo genera panico e allo stesso tempo fascinazione tra i presenti, che amano farsi fotografare con la graziosa bestiolina al collo, cosi' che viene ripetuta la sera successiva ("ma il pitone e' piu' grande di quello di ieri sera", ci dice l'amico calabrese che introduce lo spettacolino ). Insomma, l'Africa c'e', e si vede, ed e' piena di contrasti, di spiaggie che compaiono miracolosamente con le basse maree, meravigliose conchiglie e stelle marine coloratissime, un mare verde smeraldo o turchese che si apre all'infinito, una sabbia cosi' bianca da sembrare borotalco, caverne dove gli schiavi venivano stipati prima del loro viaggio in mare, scimmie dispettose con la schiena rossa che si godono beate gli scatti delle macchine fotografiche, i delfini che cercano di scappare agli avidi turisti che accorrono in frotte con le loro barche a motore per potere nuotare con loro. E poi la tranquillita' di un piccolo pezzo di paradiso, un resort con persone amiche e amichevoli (che amano darsi nomi italiani per farsi ricordare..Gianduiotto, Zambrotta, UMBERTO BOSSI (!!!) ) pronte a farsi in quattro per rendere il soggiorno davvero piacevole. E cosi' e'..riusciamo perfino a perdonare le squisite lasagne e gli spaghetti alle vongole del buffet (eseguite in modo magistrale) e ci lasciamo commuovere dai manghi,dalle papaie,dagli alberi di baobab, dai bambini al primo giorno di scuola che arrivano con lo scopino per pulire l'aula, dai balconi coloniali di stone town, dai salti dei masai che se la ridono sotto i baffi, dai magici massaggi alla schiena praticati da fascinose fanciulle immersi in profumi di ogni tipo. Hakuna Matata, no problem, this is (nearly) Africa: shake your bag of bones...

Sunday, September 02, 2012

Attenti a quei due...

Dopo Freddy Mercury e Montserrat Caballe' ecco finalmente un nuovo duo pronto a scalare le classifiche...cosa dobbiamo aspettarci ??