Saturday, November 29, 2008

The soul inside

E' una cosa che ho scritto nel 2002. Dopo la lettura del libro "La solitudine dei numeri primi" mi e' venuto voglia di rispolverarlo...



"Non ho mai visto un'hostess cosi' maldestra", borbotto' la signora seduta al suo fianco."Finira' senza dubbio col rovesciarci addosso qualcosa".
Jacques le sorrise debolmente, per non incoraggiarla a proseguire la conversazione.
Tutto cio' non fermo' la donna, che annoiata dal lungo viaggio aveva una gran voglia di chiacchierare.
"Non deve piacerle un granche'".
Jacques si giro' verso di lei,guardandola interrogativamente.
"Come dice ?"
"Il libro" , rincalzo' la donna indicando un piccolo volume che Jacqes teneva appoggiato sulle gambe. "Non ne ha letto una pagina in tutto il viaggio".
"Ha ragione"- rispose Jacques scuotendo la testa -" ma la colpa e' solo mia. Sono molto stanco e non riesco a concentrarmi su nulla".
Guardo' meglio la sua compagna di viaggio, che fino a quel momento aveva cercato volutamente di ignorare. Piuttosto avanti con gli anni appariva estremamente curata ed elegante. La forte abbronzatura faceva risaltare in modo marcato il colore chiaro dei suoi capelli, attenuando nel contempo le tante rughe che le segnavano il volto. Le mani,piuttosto magre e nervose, erano piene di anelli e bracciali dorati. La sua voce gli arrivo ora piu' serena e rilassata.
"Capisco quello che vuole dire. E' per questo che porto con me solo romanzi polizieschi, o comunque qualcosa che possa veramente distrarmi. Il suo libro di cosa parla ?"
Jacques intreccio' le mani, portandosi nel contempo gli indici all'altezza della bocca.
"E' la solita storia in cui un rapporto di coppia apparentemente sano entra in crisi per colpa di una terza persona. In realta' la passione per quest'ultima e' solo un pretesto per portare alla luce le cose che non funzionano all'interno del loro matrimonio".
Fece una lunga pausa, sospirando profondamente.
"Le confesso, sono allergico a questa ricerca di felicita' a tutti i costi. Le persone vivono come se la vita fosse ingiusta nei loro confronti, come se si trattenesse qualcosa, e sono sempre alla ricerca di cio' che pensano sia loro dovuto senza accontentarsi di cio' che gia' posseggono".
La signora guardo' Jacques con curiosita'.
"Le appariro' indiscreta, ma dalle sue parole non riesco a capire se lei si ritiene una persona felice, o se al contrario e' cosi' disillusa dal non volersi piu' attendere nulla dalla vita per migliorare le cose che non funzionano. Lei e' una persona giovane, alla sua eta' qualsiasi cosa costituisce ancora un'esperienza straordinaria. Lei puo' attendersi tutto, dalle persone, da un viaggio, dal suo futuro, e perche' no, anche da un libro. Perche' non pensare che la vita possa ancora regalarle qualcosa di migliore ? "
"Forse perche' sono tra le persone che non si attendono altro di meglio che evitare il peggio", rispose Jacques alzando gli angoli della bocca abbozzando un sorriso, che pero' rimase sospeso a mezz'aria.
"Posso chiederle se e' sposato ?", chiese la donna con fare discreto.
Jacques rimase in silenzio limitandosi a scuotere il capo. Onestamente non ricordava nemmeno piu' l'ultima volta che aveva avuto una relazione amorosa. Gli venne in mente la sua stanza d'albergo a Dubai.
"Lei ha una storia che non vuole raccontare, o forse, che non puo' raccontare. Le sue parole la tradiscono, mon jeune monsieur ", rispose la donna distendendo le gambe e guardandolo diritto negli occhi in modo sincero.
"Diciamo che la storia del libro e' la stessa di una coppia di amici in via di separazione. Non so come andra' a finire,ma non ho molta voglia di saperlo. Forse perche' temo che finira' nel peggiore dei modi."
"Ha mai pensato di scrivere lei un capitolo di quel libro ?"
Jacques la guardo' con profondo interesse ,come se si svegliasse da un leggero torpore.
"Voglio dire,"-continuo' la donna- " ha mai pensato di contribuire alla loro felicita' futura, anziche' soffermarsi sull'infelicita' del passato ?"
" Non credo che potrei fare molto per alleviare la solitudine dei miei amici. Non hanno bisogno di qualcuno che li distragga, li porti fuori a cena, a teatro o chissa' dove. Forse il loro unico desiderio e' cercare di capire cos'e' loro successo, parlare del perche' le cose sono cambiate... e le assicuro che la cosa mi provoca un'indicibile sofferenza".
La donna allungo' istintivamente una mano verso il suo braccio,afferrandolo con tenerezza. Anche piu' tardi, all'uscita dall'areoporto Charles De Gaulle incrociando nuovamente lo sguardo di Jacques gli rivolse un sorriso di profonda dolcezza ed empatia. Lui, abbagliato dalle forti luci del terminal, se ne accorse appena.

Wednesday, November 12, 2008

Il libro della giungla


E' successa una cosa carina domenica sera. Avevamo ospiti a cena, e per fare stare buono il loro bambino di 3 anni abbiamo messo una videocassetta con un film di Disney, il Libro della giungla.
Ovviamente il pupo era ipnotizzato davanti alla TV e non muoveva un dito.
Ad un certo punto, non ho capito bene il perche', si e' alzato, ha preso la custodia della cassetta (quella con la copertina) ,si e' studiato bene le immagini e poi ha appoggiato la custodia allo schermo della TV.
Subito ho pensato volesse coprire delle immagini che non gli piacevano (che ne so, la tigre, o la pantera) poi mi e' venuto in mente un'altra ipotesi. In quel momento le scene raffiguravano gli animali al buio, di notte. Si vedevano bene le loro sagome e gli occhi erano ben in mostra, in modo tale da riconoscere tranquillamente i vari personaggi. Non era una scena che potesse spaventare, ma indubbiamente qualcosa di strano c'era...e cosi' ho pensato che il bambino volesse dire al TV "senti, qui sulla cassetta ci sono degli animali belli e colorati, perche' mi fai vedere qualcos'altro ?? fammi vedere quello che c'e' qui sulla copertina, non cambiare film"
Ovviamente non credo che tutto sia avvenuto consciamente nella testa del bambino, ma quello poteva essere il motivo della sua reazione. Reagiva a qualcosa che non gli piaceva con il DIRITTO di rimettere le immagini giuste. Lui aveva una cassetta con gli animali alla luce del sole, e brontolava con il TV che gli faceva vedere qualcosa di diverso.
Stupendo.
Cosi' a volte vorrei reagire anch'io facendo vedere alla vita che la copertina del mio film ha delle immagini diverse, che le brutture io proprio non le avevo contemplate, e che rivoglio tutto illuminato con la luce del sole.
Il televisore se ne puo' accorgere ???
(e che fatica fare mangiare le tagliatelle a 'sto pupo, abbiamo dovuto scomodare Nonna Pina e tutte le puntate dell'Antonella Clerici)
Almeno sulle tagliatelle non ho problemi...