Saturday, September 24, 2011

LIFE IN TOKYO




"Mettiti il cuore in pace,amico". In effetti controllando la tabella degli autobus, ad una fermata alla periferia sud di Kyoto, realizzo che il prossimo mezzo non arrivera' prima di 40 minuti. Cosi' mi siedo a fianco della giovane militare della marina USA che mi ha rivolto la parola (ribattezzata Pedro per evitare inutili gelosie alla consorte) e inizio a conversare del tempio appena visitato. "E' stupendo"-le dico-" ma la cosa piu' interessante e' che le porte di accesso al tempio sono scritte in giapponese nel retro, e l'effetto della loro successione con tutte le scritte era straordinario.." "Oddio"-risponde lei-"guarda che quelli erano gli sponsor...loro sono molto orgogliosi di potere mettere il loro nome su queste porte e contribuire alla manutenzione del sito". Morale, ho fatto decine di foto a iscrizioni del tipo "Pandoro Bauli , che piu' soffice non si puo'" , "Volate Lufthansa, sarete sulle nuvole" o nefandezze del genere. C'e' da stare allegri.
Giappone. E' un posto che rischia di mandarti in tilt.
Tu arrivi, e l'ordine e' sovrano, La compostezza, l'educazione, la pulizia sono a dir poco maniacali. La metropolitana era piu' pulita di casa mia, non c'e' un pezzo di carta o un mozzicone di sigaretta per terra in tutta Tokyo, e non e' un'esagerazione. Quando vai in un supermercato ti sembra di essere una rockstar, tutti che si inchinano e ti salutano, e anche se sai che e' una formalita' ti senti una divinita'...a Nara, dove ci sono circa tremila cerbiatti liberi di scorrazzare ovunque, dai parchi alle strade, dai templi ai banchetti dei gelati, ci sono amabili signore delle pulizie che con la palettina tirano su le loro cacchine sante.
MA. Un ma esiste. Non ho mai conosciuto nessuno piu' intransigente, poco intuitivo e poco collaborativo di un Giapponese. Non parliamo dei sentimenti, che sono una cosa privata e non gestibile in pubblico (una persona di fianco a me a teatro e' scivolata su un piccolo gradino ed ho fatto per aiutarla, con il risultato che questo mi ha fulminato con gli occhi perche' non voleva che tutti fossero testimoni del suo disagio), parliamo di capacita' di uscire dagli schemi. Piccolo episodio, ristorante Nobu. Sto parlando di un posto da 60 euro a mezzogiorno, non di una taverna dei sette peccati. Bene, mia moglie ordina un set lunch insieme a tre colleghi. Le portate ovviamente sono identiche per tutti, ad eccezione dei dolci che arrivano diversi. A mia moglie capita un waffle belga con una pallina di gelato, e la cosa non le piace. Chiede un altro dolce, e la cameriera non fa altro che prendere il piatto di un collega e lo cambia col suo (con grande disappunto ovviamente del collega). Inizia la discussione. 10 minuti letterali. La casualita' del dolce lo prevede, nulla era stato ordinato e quindi tutto era sostituibile. No, se Ema voleva un altro dolce doveva pagarlo. Mia moglie ha chiamato il manager, e solo dopo altri dieci minuti di discussione il dolce e' stato cambiato. Altro ristorante...in Chinatown uno strano piatto richiede la fatidica domanda: meat or fish ? la cameriera non sa la risposta,ed e' pronta a fare harakiri. Cosi' la togliamo dall'imbarazzo e iniziamo a fare il verso degli animali..chicchiricchi..oink oink..bau bau..la cameriera scappa a chiamare la padrona, perche' nel suo locale ci sono dei pazzi seduti al tavolo. Nessuna intuizione, collaborazione, scintilla di intelligenza. Eppure il mio amico Stefano ha perso in metropolitana portafogli, occhiali e Ipad 2 (valore 600 euro) per poi ritrovarli il giorno dopo al lost and found.
E' un dilemma: si ubbisce per la regola, e le cose funzionano, ma perche' le cose non funzionano solo per senso morale ? Non esiste l'amore per la giustizia,per la pulizia,ma solo la rigida regola che bisogna essere giusti e puliti ? E visto che il risultato si ottiene, si gustifica questa sorta di chiusura e intransigenza ??
Il problema e' che qui da noi non solo l'IPad te lo ritrovi sulla bancarella di Porta Portese dopo dieci minuti che l'hai dimenticato in metro, ma se malauguratamente qualcuno ti da' un pugno lasciandoti tramortito a terra nessuno si guarda di capire se stai male, se sei un tossico in astinenza, un lurido ubriacone, o un povero turista aggredito e in fin di vita. E rimani li', tramortito, con tutti che ti passano a fianco, e sogni il Giappone.