Thursday, February 07, 2013

Le viti del mondo

Piu' leggo e piu' mi viene voglia di scrivere. O meglio, mi viene voglia di scrivere bene se il libro e' bello o meglio se il libro e' brutto. Per casi fortuiti, circostanze impreviste o percorsi inaspettati ti ritrovi in mano con un libro che ti riempie le giornate. Un giorno lo chiudi con un protagonista in fondo ad un pozzo, calatosi di proposito per meditare (CHI di noi non si e' calato in fondo ad un pozzo per tre giorni per cercare di fare chiarezza nei propri pensieri ?!!!! ) , e il giorno successivo lo riapri con una donna che si definisce prostituta mentale, avendo la possibilita' di consumare il repporto sessuale solo nella mente del cliente. Verrebbe voglia di passare ad altro. Eppure da qualche parte le viti di questo libro di Murakami esistono, cosi' come lui e' convinto esistano le viti che regolano il mondo, e che ci sia un uccello da qualche parte nel giardino che riesca a girarle nel verso giusto. Le viti del mio mondo si sono allentate, senza dubbio. Ne e' prova il silenzio di questo diario-blog, l'allontanamento di stimoli o interessi dal mio centro di gravita',le persone che conosco che procedono in direzione di un bordo lontano da me prima di scomparire, il passato sempre piu' sbiadito e una nostalgia che si annacqua in una piu' banale apatia. Dovro' fare uno sforzo per riprendere in mano un po' di cose, non ho intenzione di scendere in un pozzo a riflettere. Magari bastera' la pagina bianca di un diario dove sogni ricordi e realta' possano nuovamente trovare spazio di essere raccontati.

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