Saturday, February 23, 2008

Lettera al giornale L'OPERA


Bologna, li 23feb088
Egregio Direttore,
le scrivo in merito alla recensione dell' Orphée et Eurydice (Teatro Comunale di Bologna) apparsa sul vostro numero di febbraio.
Lungi dal voler creare un'inutile quanto sterile polemica, mi limito a chiedermi se lo spettacolo da me visto sia lo stesso recensito dal vostro Andrea Merli.
Leggo infatti in merito all'interpretazione di Roberto Alagna che il pubblico avrebbe decretato un “applauso caloroso” al cantante,prova della sua presa sul personaggio e di conseguenza sul pubblico. Alla rappresentazione da me vista Alagna e' stato sonoramente contestato, cosi' come in altre serate (ne e' prova la diretta radiofonica su Rai Radio 3, in cui si e' sentito un impietoso quanto spietato “vai a San Remo”, a riprova che Alagna non e' apparso affatto al pubblico ne' convincente ne' in “grande spolvero vocale” come da voi recensito). Inoltre leggo stupito che lo spettacolo ha presentato una regia coerente ed efficace; un episodio tra tutti: la trepida ed intensa Euridice che provoca Orfeo “civettando con la Guida”.
Io ho visto ben altro. La regia di David Alagna impone al soprano non solo di sfilarsi una giarrettiera e di lanciarla in tono provocatorio,ma di aprire le gambe e di concedersi molto fisico alla Guida, modo che un altro critico musicale di una nota testata ha perfino definito “acrobatico”. Nel frattempo Alagna-Orfeo si concede il lusso di rimanere a terra,una mano a sorreggergli il mento e l'altra che tamburella nervosamente in tono infastidito. Se questa e' una regia “coerente ed efficace” allora mi sfugge completamente il senso del mito di Orfeo.
Ho letto inoltre delle affermazioni piuttosto sconcertanti ad opera di David Alagna, che ha in programma un Cyrano di Alfano con aggiunte di musiche da lui scritte alla partitura originale. Marco Tutino, compositore e Sovrintendente del Comunale di Bologna, ha rincarato la dose, affermando di volere ritoccare la sacralita' lirica con un approccio maggiormente laico.
Essendo lui stesso musicista, come Alagna, mi domando come mai non proponga musica propria anziche' ritoccare quella di altri; del resto non credo che si possa tacciare di “purismo”un pubblico che desidera ascoltare un'opera esattamente come concepita dal suo autore.
Cordiali saluti


Marco Cornetti

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