Tuesday, June 21, 2011

Pizzi e l'angelo del focolare



Incoronazione di Poppea, 20jun11, Firenze

Non si sa bene se per colpa di strane frequentazioni o di pericolosi angeli del focolare (vedi foto) ma il signor Pier Luigi Pizzi, vate del barocco, da un po' di tempo e' vittima di senili fantasie omoerotiche. Non pago del pericoloso bacio sulla bocca tra Don Giovanni e Leporello visto nella sua recente regia bolognese ecco che per il maggio fiorentino Pizzi crea di sana pianta una presunta bisessualita' di Nerone nei confronti del paggio Lucano, con il quale vengono scambiate effusioni parecchio esplicite. Nulla di piu' disorientante e arbitrario, visto che i due uomini dovrebbero in quell'occasione tessere le lodi della bella Poppea. Non solo: i soldati mimano un rapporto sessuale con le loro spade, le due nutrici sono uomini en travesti - di cui una (Arnalta) appare nella scena finale in uno sfavillante vestito da soubrette pieno di swarovski somigliando in modo terribile a Paolo Poli in versione drag queen.
Non parliamo poi della caduta di gusto di certi costumi di scena, tra cui quello di Fortuna: la povera cantante appare avvolta in un foulard leopardato che pare comprato in una bancarella di extracomunitari nel vicino mercato. Non va meglio al Valletto, con pantaloni di lame' dorati infilati dentro a vistosi stivali, ne' a Ottone ( un collega di blog lo ha definito un manovale albanese alla fermata dell'autobus). Il tutto in una vistosa ma poco fascinosa scena di colonne marmorizzate bianche e nere, che dava all'intera opera una collocazione un po' frigida e statica. Nulla di non gia' visto,ahime', come le pedane azionate da poveri mimi striscianti per favorire nel prologo l'ingresso dei tre personaggi (qui particolarmente penalizzati dalle scarse dimensioni del proscenio, cosa che rendeva i loro sforzi un tantino penosi). In questa alternanza di lucidita' e discontinuita', cadute di gusto ed arbitrarie interpretazioni, il pubblico si affida ai cantanti, che solo nella seconda parte riescono a trasmettere la necessaria partecipazione emotiva. I duetti amorosi tra Nerone e Poppea sono la cosa migliore della serata, vista anche la gradevolezza delle voci impiegate. Un plauso per la bella dizione di tutti i cantanti stranieri, che recitano il testo in modo esemplare anche se con poca convinzione caratteriale. Bravi anche gli strumentisti del complesso barocco diretti da Curtis, nonostante qualche piccolo problema di intonazione.
Signor Pizzi, lasci stare le sue fantasie omo-erotiche, e torni a deliziarci con le sue magniloquenze barocche che l' hanno resa grande in passato. Non c'e' piu' bisogno di stupire nessuno, mi creda, nel nostro secolo (ci pensa gia' chi e' al suo fianco !! meravigliosa Cecilia...)

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