Sunday, April 23, 2006

Antoniozzi e l'insalata


"Vorrei avere l'innocenza dello spettatore che non si lascia avvelenare la vita da qualcosa che è andata storta nello spettacolo semplicemente perché non si accorge nemmeno che qualcosa sia andato storto. Vorrei essere di quelli che non stanno a guardare il dito quando questo sta indicando la luna."


Alfonso Antoniozzi, nel nostro teatro per le rappresentazioni di "Cosi' fan tutte" e "Don Giovanni", non e' solo bravo, ma anche tremendamente simpatico. Lo capireste immediatamente andando a visitare la sua homepage, vero e proprio diario condito di un umorismo raro e trascinante. Incontrato all'uscita del camerino ha iniziato col sottoscritto una strana conversazione sull'usanza vergognosa dei ristoratori di camuffare con nomi altisonanti i loro modestissimi piatti ...cosi' la "fantasia di verdure croccanti" altro non e' che una semplice insalata, e il meraviglioso "pesce del baltico su letto di crema di mais" altro non e' che polenta e baccala'. Gli ho consigliato un ristorante non lontano dal teatro, e stasera magari gli chiedo com'e' andata. Faccio parte del pubblico a cui lui vorrebbe appartenere, un pubblico vergine che si emoziona spesso, ride quando c'e' da ridere e piange quando c'e' da piangere, si commuove non perche' Violetta ha azzeccato il mibemolle ma perche' e' Violetta, non osa andare nei camerini per chiedere un autografo e quando ci va ha il cuore in gola. Sono certo che stasera, chiedendogliene uno, mi sentiro' proprio cosi'.

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